Rete Regionale per la conservazione ed il monitoraggio
delle tartarughe marine
Anno: dal 2010 (tutt’ora in corso)
Aree protette e responsabile del progetto: rete regionale tra Regione Marche, Parco del Conero, Parco del Monte San Bartolo, Riserva Naturale Regionale Sentina, Fondazione Cetacea e Capitaneria di Porto.
Tipo di intervento: conservazione e monitoraggio
Finalità e descrizione del progetto:
L’Adriatico, e in particolare il nord Adriatico, è uno dei bacini mediterranei di maggiore importanza per Caretta caretta. Esso rappresenta una delle aree a maggiore concentrazione di esemplari, in quanto è zona di alimentazione e svernamento, soprattutto degli esemplari giovani e sub-adulti.
Quale predatore prevalentemente carnivoro, la tartaruga si trova in alto nella catena alimentare marina, dunque si nutre di una ampia varietà di prede in particolare è provata la sua azione di controllo sulle popolazioni di meduse, sua preda ambita.
La tartaruga marina rappresenta anche un ottimo indicatore biologico, e la presenza, la quantità e la qualità delle sue popolazioni, rispecchiano lo stato di salute dei mari che frequentano.
Le azioni per la conservazione della Tartaruga comune, Caretta caretta, si inseriscono in una più ampia strategia internazionale di conservazione della biodiversità del mare iniziata nel 1976 con la firma a Barcellona della Convenzione per la protezione del Mar Mediterraneo dai rischi dell'inquinamento (Convenzione di Barcellona), ratificata dall’Italia il 3 febbraio 1979 con legge 25.1.1979, n. 30.
Caretta caretta è anche inserita nelle seguenti direttive e convenzioni:
- Convenzione di Berna - Allegato II: “Specie di fauna strettamente protette”
- Convenzione di Bonn - Appendice I: “Specie migratorie che sono in pericolo”
- Convenzione di Bonn - Appendice II: “Specie migratorie che hanno uno stato di conservazione non favorevole e che richiedono accordi internazionali per la loro conservazione e gestione”
- Direttiva Habitat - Allegato II: “Specie animali e vegetali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione”
- Direttiva Habitat - Allegato IV: “ Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa”
- Regolamenti CE sulla C.I.T.E.S - Appendice I: “Specie gravemente minacciate di estinzione per le quali è rigorosamente vietato il commercio”
Il bacino del Mediterraneo costituisce per gran parte della fauna marina un unico grande macro-ecosistema rappresentabile funzionalmente come una rete continua che permette spostamenti e scambi tra diversi settori geografici del bacino. Le tartarughe marine compiono spostamenti notevoli sfruttando diverse aree del Mediterraneo durante le differenti fasi del ciclo vitale e le diverse stagioni nei singoli anni. Conseguentemente è fondamentale che ogni paese del bacino Mediterraneo si impegni nella salvaguardia e nella tutela delle specie e degli habitat.
Lo stato di conservazione delle popolazioni di tartarughe marine presenti sul territorio e nelle acque territoriali italiane appare critico. In particolare il nord Adriatico, per l’alta concentrazione di tartarughe marine, e per i numerosi rischi nell’area sussistono, primo fra tutti la pratica della pesca a strascico, è un nodo cruciale per la loro conservazione. Sono pertanto urgenti e ineludibili l’approvazione ed l’implementazione, da parte di tutte le Amministrazioni competenti, di una politica coordinata che definisca stringenti azioni in materia, tra le altre, di monitoraggio, gestione dei conflitti con le attività umane, tutela dell’ambiente e contenimento dei fattori di minaccia.
La Regione Marche, con D.G.R. n. 664 del 20/05/2008 ha aderito al protocollo d’intesa per il Piano d’Azione Nazionale per la conservazione delle tartarughe marine (PATMA).
Il 10 maggio 2010 è stato sottoscritto l’accordo per l’istituzione della rete regionale per la conservazione delle tartarughe marine da parte di:
- Regione Marche (servizio ambiente e paesaggio, servizio agricoltura forestazione e pesca, servizio salute)
- aree protette costiere (San Bartolo, Conero, Sentina)
- Fondazione cetacea di Riccione
- Direzione marittima delle Marche
- ARPAM
- CNR ISMAR di Ancona
- Corpo Forestale dello Stato – comando regionale Marche.
Per l’anno 2013 sono previsti una serie di iniziative importanti tra cui:
- acquisto di attrezzature per mantenere operativi i 3 centri di soccorso localizzati presso le 3 aree protette costiere;
- acquisto di attrezzature per favorire l’educazione e sensibilizzazione dei cittadini e degli operatori del mare presso le 3 aree protette costiere;
- realizzazione incontri di informazione e divulgazione delle procedure e sull’organizzazione della Rete Regionale per la conservazione delle tartarughe marine
Importo complessivo: 24.000 dal 2012 al 2013 (12.000 euro/anno)